TEMPIO DI SAN BIAGIO
L’interno,
a croce greca, ripete con vigorosa
solennità le forme esterne doriche articolando le pareti con semicolonne e
pilastri; sui lati corti dei bracci della croce, un sottosistema di archi
impostati su pilastri ricavano nella massa muraria profonde nicchie che
accolgono gli altari minori. Sopra la trabeazione le volte a botte dei
bracci sono caratterizzate da spesse ghiere a cassettoni con rosette.
Quattro pennacchi in travertino collegano gli archi con la ghiera del
tamburo modulato da lesene ioniche scanalate, intervallate da nicchie e
finestre. La cupola è chiusa dall’anello della lanterna. Dietro l’altare
maggiore è collocato un grande dossale marmoreo di Giannozzo e
Lisandro di Pietro Albertini (1584); nelle nicchie San Giovanni Battista,
Santa Caterina da Siena, Santa Agnese e San Giorgio di Ottaviano Lazzeri
(1617).
Nel tabernacolo affresco del XIV sec. della
Madonna con Bambino e
San Francesco ispirato al miracolo da cui prese spunto la
costruzione della chiesa. Lunetta affrescata da Angelo Righi (1648),
gli affreschi della volta, attribuiti allo Zuccari,
rappresentano i quattro Re di Israele, il Transito,
l’Assunzione e l’Incoronazione della Vergine. Nella vetrata è
rappresentata la Madonna con gli Angeli e i Santi ed il
peccato originale, l’opera è del Maestro Bono di Michelangelo da
Cortona (1568).
Ai lati dell’altare due cantorie del 1600, in quella di destra un organo
settecentesco con parti di organo più antico. Da due porte laterali
all’altare maggiore si accede alla sagrestia, contenuta nel volume che
esternamente rappresenta l’abside. Pavimento in cotto con listature in
travertino, ai lati dei portali tre eleganti acquasantiere in marmo.